E' così i giorni passano ma hanno una durata diversa.
Vi ricordate quando dicevamo (appena pochi giorni fa) "ci vorrebbero giornate di 48 ore " per fare tutto quello che abbiamo in mente.
E vi ricordate quando la sera arrivavamo stanchi e trafelati dicendoci che avevamo davvero bisogno di una vacanza?
Tanto ci siamo lamentati che qualcuno (chissà chi …) ci ha pensato e ora abbiamo tutto il tempo possibile e con un po' di fantasia possiamo immaginare che quella che stiamo vivendo è una sorta di vacanza.
In realtà penso che quello che stiamo vivendo sia molto simile ad uno stato alterato della coscienza.
Chi conosce i lavori di Carlos Castaneda? E degli effetti del peyote e dei rituali che permettono allo spirito di separarsi del corpo e volare?
I libri di Castaneda sono i primi che ho letto nel mio percorso di antropologo e seppure non abbiano influito sulle mie ricerche successive, spesso ritornano nelle mie riflessioni.
Non so, ad esempio, capita solo a me di sentirmi spesso svuotato, distratto, come la mente non fosse realmente qui. Ne ho parlato con alcuni amici anche loro provano la stessa sensazione.
E' una sensazione di spaesamento, come davvero se l'anima seguisse passi differenti dalla nostra forma umana.
Viviamo in una sorta di mondo parallelo, sperando che quello che stiamo vivendo sia un sogno.
E mi viene in mente questa bellissima canzone di De Gregori "Cercando un altro Egitto" e quella frase : " Non può essere vero … non è più vero niente "
Vi ricordate quando dicevamo (appena pochi giorni fa) "ci vorrebbero giornate di 48 ore " per fare tutto quello che abbiamo in mente.
E vi ricordate quando la sera arrivavamo stanchi e trafelati dicendoci che avevamo davvero bisogno di una vacanza?
Tanto ci siamo lamentati che qualcuno (chissà chi …) ci ha pensato e ora abbiamo tutto il tempo possibile e con un po' di fantasia possiamo immaginare che quella che stiamo vivendo è una sorta di vacanza.
In realtà penso che quello che stiamo vivendo sia molto simile ad uno stato alterato della coscienza.
Chi conosce i lavori di Carlos Castaneda? E degli effetti del peyote e dei rituali che permettono allo spirito di separarsi del corpo e volare?
I libri di Castaneda sono i primi che ho letto nel mio percorso di antropologo e seppure non abbiano influito sulle mie ricerche successive, spesso ritornano nelle mie riflessioni.
Non so, ad esempio, capita solo a me di sentirmi spesso svuotato, distratto, come la mente non fosse realmente qui. Ne ho parlato con alcuni amici anche loro provano la stessa sensazione.
E' una sensazione di spaesamento, come davvero se l'anima seguisse passi differenti dalla nostra forma umana.
Viviamo in una sorta di mondo parallelo, sperando che quello che stiamo vivendo sia un sogno.
E mi viene in mente questa bellissima canzone di De Gregori "Cercando un altro Egitto" e quella frase : " Non può essere vero … non è più vero niente "
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