lunedì 16 aprile 2018

PGGV n.8: Alla scoperta della Bulgaria: Veliko Tarnovo e le Chiese Rupestri di Ivanovo

Cari amici viaggiatori ritorno dopo quasi un anno con una nuova Guida e questa volta si viaggia nel paese dove nascono i Balcani e che possiamo considerare ... il "Molise dell'Europa Unita".
Avanti siate onesti... in quanti ricordate che la Bulgaria fa parte dell'Unione Europea? Che la capitale Sofia è la terza città più antica d'Europa dopo Atene e Roma? Che è il massimo produttore di lavanda?
Sono solo alcune delle cose che questo meraviglioso paese racchiude e che spesso a torto viene considerato tra i meno affascinanati d'Europa.
Ora però le cose stanno gradualmente cambiando,  visto che Ryanair dallo scorso anno ha aperto una rotta privilegiata da Roma a Sofia che prevede voli quasi ogni giorno della settimana.
Sofia, quindi, è gradualmente diventata una delle nuove mete per i giovani europei, e chi c'è stato ha scoperto una città affascinante, piena di cultura, giovane e soprattutto economica.
Ma oltre Sofia (su cui ritornerò nell'ultima Guida) c'è di più e sulla scorta dell'esperienza accumulata nei sei viaggi in Bulgaria vi propongo una serie di itinerari che spero vi incuriosiscano.

Il mio primo approccio alla Bulgaria è avvenuta per una via inusuale. In vacanza per qualche giorno a Bucharest (Romania) decisi di prendere una macchina a noleggio per attraversare il Danubio all'altezza di Ruse (bellissimo il panorama dal ponte dell'Amicizia) e raggiungere l'antica capitale della Bulgaria Veliko Tarnovo.

Entrati in territorio bulgaro e superata Ruse si attraversa una zona rurale in cui per chilometri non s'incontra anima viva ne villaggi.
Veliko Tarnovo è una bellissima città, ricca di storia che ha il suo punto di forza nella Fortezza (Tsarvets) e nella città vecchia.
Devo confessare che a causa di alcune piccole disavventure e alla presenza di una "non cercata" ma opprimente "guida locale" sono riuscito a vedere solo la Fortezza e una piccola parte della città vecchia. Mi ripropongo al più presto di ritornarci.
Veliko Tarnovo è stata la capitale della Bulgaria dal 1185 al 1393 (Secondo Impero Bulgaro) con in nome di Tarnovgrad e di nuovo dal 1878 al 1879, quando la prima Assemblea Nazionale della Bulgaria spostò la capitale a Sofia.
La Tsarevets (o Caravec), simbolo di Veliko Tarnovo, posta a 260 metri sul livello del mare, perfettamente ricostruita con il materiale d'epoca è simbolo del Secondo Impero Bulgaro.



Ecco la riproduzione della Fortezza:



Di grande rilievo artistico e simbolico è la Chiesa Patriarcale della Santa Ascensione di Cristo, ricostruita nei primi anni ottanta del novecento con affreschi interni in stile modernista.

In onore del passato della città il re Ferdinando I scelse la Chiesa dei Quaranta Martiri, posta su un'ansa del fiume Jantra, come luogo in cui dichiarare l'Indipendenza della Bulgaria (15 ottobre 1908)



Ecco un particolare della chiesa:

 La fuga dalla petulante "guida improvvisata" mi ha comunque concesso l'opportunità  di avere le chiese ruperstri di Ivanovo.

Le chiese di Ivanovo sono un gruppo di chiese e monasteri scavati nella roccia situati nei pressi del piccolo villaggio di Ivanovo. Come si potrà vedere dalle foto che seguiranno, le chiese conservano affreschi medievali perfettamente conservati.

Le grotte sono state abitate fin dal 1320 e fino al XVII secolo. Nel sito vennero scavate chiese, cappelle, monasteri e celle nella roccia. Nel momento di massima gloria, vi si trovavano 40 chiese, con circa 300 edifici annessi, alcuni dei quali si sono conservati fino ad oggi. le foto che seguono sono state scattate nella Chiesa della Santa Madre di Dio, la più grande e facilmente accessibile.
Dal 1979 sono patrimonio dell'Unesco.
Questo primo itinerario si congiunge idealmente ad un secondo che ha in comune soprattutto il Danubio e la sua centralità nel territorio transfontarielo Bulgaro/Rumeno, e  alla Guida sulla città romena di Oltenita (PGGV n. 2 Dalla Stazione di Titan Sud al Danubio).
La prossima guida ci porterà nell'antica città di Lom l'ultima dimora dei Circassi.
Buon viaggio.


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