giovedì 30 dicembre 2010

Buon Anno e buon viaggio!!!

Dietro a un miraggio c'è sempre un miraggio da considerare,
come del resto alla fine di un viaggio
c'è sempre un viaggio da ricominciare.
Bella ragazza, begli occhi e bel cuore,
bello sguardo da incrociare,
sarebbe bello una sera doverti riaccompagnare.
Accompagnarti per certi angoli del presente,
che fortunatamente diventeranno curve nella memoria.
Quando domani ci accorgeremo che non ritorna mai più niente,
ma finalmente accetteremo il fatto come una vittoria.

Perciò partiamo, partiamo che il tempo è tutto da bere,
e non guardiamo in faccia nessuno che nessuno ci guarderà.
Beviamo tutto, sentiamo il gusto del fondo del bicchiere
e partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti già?

E andiamo a Genova coi suoi svincoli micidiali,
o a Milano con i suoi sarti ed i suoi giornali,
o a Venezia che sogna e si bagna sui suoi canali
o a Bologna, Bologna coi suoi orchestrali.

Dietro a un miraggio c'è sempre un miraggio da desiderare,
come del resto alla fine di un viaggio,
c'è sempre un letto da ricordare.
Bella ragazza ma chi l'ha detto che non si deve provare?
Ma chi l'ha detto che non si deve provare a provare?
Così partiamo, partiamo che il tempo potrebbe impazzire,
e questa pioggia da un momento all'altro potrebbe smettere di venir giù.
E non avremmo più scuse allora per non uscire.
Ma che bel sole, ma che bel giallo, ma che bel blu!

Perciò pedala, pedala che il tempo potrebbe passare,
e questa pioggia paradossalmente potrebbe non finire mai.
E noi con questo ombrelluccio bucato che ci potremmo inventare?
Ma partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti già?

E andiamo a Genova coi suoi spiriti musicali,
o a Milano con i suoi sarti e i suoi industriali,
oppure a Napoli con i suoi martiri professionali,
o a Bologna, Bologna coi suoi orchestrali.

E andiamo a Genova coi suoi svincoli musicali,
o a Firenze coi suoi turisti internazionali,
oppure a Roma che sembra una cagna in mezzo ai maiali,
o a Bologna....


Altri testi su: http://www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_francesco_de_gregori_125/testo_canzone_viaggi_&_miraggi_365687.html
Tutto su Francesco De+Gregori: http://www.musictory.it/musica/Francesco+De+Gregori

mercoledì 22 dicembre 2010

Espresso 824 per Bozen.

Eccomi arrivato a Bolzano dopo il viaggio con l'espresso notturno. Un viaggio interminabile. Alle tre di notte nello scompartimento in cui viaggiavamo ci siamo svegliati tutti attoniti nell'apprendere che eravamo appena arrivati a Bologna. Più di cinque ore per fare il tragitto Roma Tiburtina - Bologna Centrale. Un'ora di attesa a Bologna per assemblare insieme i due treni per Bolzano uno proveniente da Lecce e il nostro proveniente da Roma. Altra sosta di più di mezzora a Verona e poi... il crollo e il risveglio nel bianco.
Bozen, oggi inizia la scoperta di questa bella città bilingue, incontro con vecchi amici e spero una lunga dormita.
Domani se Dio vuole sarà il turno di Innsbruck e del ritorno in serata sempre con il mitico espresso 824.
Servus

venerdì 10 dicembre 2010

Riflessioni a margine della ricerca. Turisti, ospiti e "altri".

Concludo il mio lavoro con una riflessione che dovrebbe guidare chi come il turista, il viaggiatore, l'imprenditore, il cooperante, ha la fortuna per breve o lungo tempo di vivere una vita diversa in un luogo per lui inusuale.
Quale che sia la posizione che si assume all'interno della società in cui si va lavorare, sognare, divertirsi, non si dovrebbe mai dimenticare che si sarà sempre e solo ospiti.
Perchè per quanto si cerchi di essere "come l'altro" non lo si potrà mai essere veramente, e in alcuni casi questo goffo tentativo di uniformarsi all'altro potrà essere visto come ilarità, il più delle volte ( non riuscite neanche ad immaginare quante risate si fanno alle nostre spalle i c.d. "nativi" quando cerchiamo di imitarli), ma in alcuni casi anche con un certo fastidio.
L'europeo più o meno benestante che cerca di vivere senza bagno, senza acqua corrente, luce , non sempre viene visto come un esempio di empatia nei confronti dell'altro.
Il rispetto dell'altro può essere dimostrato anche nel cercare di vivere il più dignitosamente possibile e senza richiedere agi che non sono possibili senza per forza di cose dover scimmiottare la vita altrui.
Se si leggono i Diari di Malinowski è evidente come l'antropologo nella sua vita quotidiana nelle isole Trobiand viva con evidente difficoltà la mancanza di agi che aveva nella sua vita occidentale. Chi ha voluto vedere qualcosa di scandaloso nei diari non li ha letti a fondo, e non ne ha colto il grido di aiuto che ne è alla base.
Vorrei, poi, se possibile, sfatare, se ancora è necessario, un vecchio mito, l'esistenza del cosidetto "buon selvaggio". Non tutto quello che è tradizionale o è "povero" o che viene dall'Africa è buono.
Non esiste l' africano buono tout court, e l'Africa non è un continente da portare per mano come un bimbo.
Esistono africani buoni e meno buoni, realtà belle e meno belle, impreditori capaci e veri sciacalli, sognatori e sfruttatori. Ma Capo Verde, l'Africa tutta, non hanno bisogno del "nostro sguardo di tenerezza", della nostra ansia di lavarci le mani dal peccato offrendo doni e cooperazioni, adottando un continente.
L'Africa è madre, non la cenerentola da portare in giro per far vedere quanto è sporca e ha bisogno d'aiuto.
E chi come me ha viaggiato un piccolo luogo dell'infinito continente africano, quelle dieci isole perse nell'Oceano, quelle manciate di terra lanciate a caso nell'Oceano dal Creatore, non dovrebbe mai dimenticare che nessuno di noi potrà mai essere l'altro, nessuno di noi potrà mai essere interno ad una comunità.
Potrà intessere relazioni particolari, singole, irripetibili, ma mai dovrà dimenticare di essere semplicemente un ospite. E per questo dovrà avere un infinito rispetto dell'altro che non potrà mai essere.
Perchè è quello che siamo su questa terra, ospiti che passano lasciando un solco sul terreno della storia, e sta a noi fare in modo che il solco tracciato sia più simile a quello di un aratro che a quello di un carrarmato.
Qualcuno che non ricordo ha scritto: "distrugge più il turismo che la guerra".
E non è un'esagerazione, non è un paradosso.

Beldocs festival tra memoria e attualità? E se quello che vediamo non fosse davvero "fiction"?

Si è aperto mercoledì con la proiezione di "Another Spring", film serbo in prima visione su come la Jugoslavia nei primi anni se...