sabato 20 febbraio 2021

Un ricordo di Alberto Sobrero

Caro Professore, la notizia della sua morte improvvisa mi ha lasciato senza parole e con molti pensieri e ricordi. Non ci vedevamo ormai da qualche anno, spesso mi proponevo di passare dall'Universita' a trovarla, o speravo magari di incontrarla in occasione di un convegno o di una presentazione, ma purtroppo non si e' presentata l'occasione. Ho scelto i versi di un poeta capoverdiano per ricordarla, perche' senza il suo meraviglioso libro Hora di Bai, non avrei mai imparato a conoscere quel piccolo mondo che e' diventato parte del mio vivere per sempre, come era accaduto a lei anni fa. Sono sicuro di essere stato il suo dottorando piu' inusuale, sia per il mio percorso tortuoso e inaspettato nel mondo dell'antropologia, sia per il difficile percorso dottorale in cui qualche mia ingenuita' e qualche incomprensione hanno reso in alcuni frangenti complicato il nostro viaggio. Ma alla fine sono piu' le cose belle che le difficolta' quelle che ricordo in questi giorni. I suoi libri sono sempre in prima fila nella mia libreria, non solo Hora di Bai, ma anche un altro libro che ho amato moltissimo, Antropologia della Citta', e il ricordo della sua passione nel raccontare durante le lezioni, le figure di Bateson e Wittgenstein, rimarannno sempre nel mio cuore. Sono molti anche i ricordi umani e perche' no buffi che mi legano a lei. Mi ricordo che una volta in occasione di uno dei nostri incontri mi presentai con una felpa su cui c'erano quattro lettere "MSTR", lei s'incuriosi' e volle cercare sul web un significato a queste lettere. Anche questo era Alberto Sobrero, una persona umana e semplice, capace di donare una cultura infinita. In questi giorni il mio mondo e' di nuovo orientato verso l'Atlantico, verso quelle dieci isole perdute dell'oceano, verso la poesia che colma l'animo capoverdiano, verso la morna che delimita lo spazio dell'anima, e con una canzone di Cesaria Evora voglio ancora salutarla, sperando che da dove e' ora ci possa guardare e guidare nel nostro percorso di ricercatori in questo mondo che muta forse in modo irreversibile. Grazie per essere stato il mio tutor e il mio maestro, mi rimane solo il cruccio di non aver saputo rendere fino in fondo quanto donato. Te logu Professore.

Beldocs festival tra memoria e attualità? E se quello che vediamo non fosse davvero "fiction"?

Si è aperto mercoledì con la proiezione di "Another Spring", film serbo in prima visione su come la Jugoslavia nei primi anni se...