mercoledì 10 luglio 2013

11.07.1995 Never Forget Srebrenica. Tuzla 11.11.2009 Zene Srebrenice



L’ 11.07.1995 nella città di Srebrenica nel nord della Bosnia avvenne qualcosa di terribile, devastante ed inconcepibile, un genocidio che l’occidente, così vicino al “cortile di casa”, come qualcuno definì i Balcani, quasi cancellò dai palinsesti estivi.
Da allora qualcosa è cambiato, maggiore attenzione, l’operato decisamente criticabile del Tribunale dell’Aia, la ricerca di una verità difficile, una difficile accettazione da parte dei serbi e molti più o meno velati tentativi di revisionismo (esiste almeno una pubblicazione in lingua italiana che porta avanti l’ipotesi che la strage di Srebrenica sia stata “organizzata” dai supremi governanti di Bosnia e USA al fine da poter essere considerata un pretesto per le future azioni militari).
Non voglio raccontare cosa successe a Srebrenica quel giorno, basta leggere le tante pagine più o meno dettagliate sul web o alcuni ottimi libri sull’argomento. Voglio raccontare nel video che allego quello che accade ogni giorno 11 di ogni mese dell’anno  nella piazza dedicata alle vittime del genocidio di Srebrenica a Tuzla, quando le madri, le figlie, i padri, i figli, i nonni e le nonne di Srebrenica si riuniscono in cerchio chiedendo a chi di dovere giustizia e verità.
Il video è stato girato l’ 11 novembre del 2009 a Tuzla, questo è l’estratto del diario di viaggio:
“Sarei dovuto andare a Srebrenica ma il fatto che il mio contatto, la Sig.ra Hajra Catic presidente della ONG Donne di Srebrenica sia a Tuzla, mi spinge verso questo paese.
Di Tuzla so davvero poco, Maggiani ne parla nel suo libro il viaggiatore notturno quando parla dell’orso di Tuzla e penso anche che non ci sarà molto da vedere.
Oggi come ogni 11 del mese le donne di Srebrenica manifestano perché il genocidio avvenuto il 11/07/1995 non venga dimenticato. Spero oggi di partecipare alla protesta e di fare qualche foto e ripresa.
A Tuzla decisamente non c’è molto da vedere, il tempo poi, è davvero infame. La stazione dei bus è un po’ fuori dal centro città, più di un chilometro e per raggiungerlo bisogna percorrere la strada principale tra gli scarichi delle auto, i fumi di alcune fabbriche e il fumo del carbone che impesta l’aria. La puzza di carbone e la fuliggine che riempie l’aria è una delle costanti di queste città durante l’inverno.
Anche Sarajevo è sempre coperta da una fitta foschia.
Cerco invano la strada dove si dovrebbe trovare la sede dell’associazione “donne di srebrenica” mi arrampico sulla collina di Kula ma le strade che hanno un doppio nome sono difficili da trovare.
Così ritorno verso il centro, la sig.ra Catic mi ha inviato ieri una mail in bosniaco (tradotta grazie a google transalte) da cui ho capito che oggi come ogni 11 del mese le donne di Srebrenica si riuniranno in cerchio nella piazza di Tuzla intitolata alle vittime del genocidio.
Non mi è difficile trovare la pizza, il centro di Tuzla è formato da un’unica strada pedonale e proprio alla fine di questa c’è proprio la piazza intitolata alle vittime di Srebrenica.
Quando arrivo l’atto pubblico è in svolgimento, le donne, le madri, le figlie, ma anche nonni e ragazzi, parenti e figli delle vittime del genocidio sono in cerchio, in mano ognuno tiene un fazzoletto con il nome della vittime, in silenzio avvolgono la fontana al centro della piazza. Poi, ciclicamente, dei bambini che si trovano al centro del cerchio declamano un’invocazione alle N.U. ai governi dei paesi europei, agli USA, alla Corte di Giustizia. Sono vestiti di un lenzuolo bianco e si spostano e ripetono la recita ad ogni angolo della piazza.
E’ davvero toccante, soprattutto il silenzio tra un’invocazione e l’altra.
Alle 13.00 circa è tutto finito, le donne raccolgono le file di fazzoletti tutti legati l’uno agli altri e ritornano alla loro “vita normale”.

 http://www.youtube.com/watch?v=DqeZ1tc48nw&feature=youtu.be

 http://www.youtube.com/watch?v=chuCgT2tg6I&feature=youtu.be

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