sabato 7 maggio 2022

Welcome to Serbian free Mountain". Pasolini e il Professore tra nuvole e realtà.

E' inizata finalmente la quindicesima edizione del Kustedorf Festival, quasi interamente dedicata a Pasolini fin dalla frase che funge da epigrafe del poster "O straziante meravigliosa bellezza del creato" tratta da quel meraviglioso episodio girato da Pasolini all'intervodel film ad episodi "Capriccio all'Italiana" che è "Che cosa sono le nuvole?", proiettato al termine del video di apertura. Il corto insieme a "La Terra vista dalla Luna" e dal più conosciuto "Uccellacci e Uccellini", fa parte di quel trittico in cui, secondo Goffredo Fofi,Pasolini riporta l'attenzione su quel che rimaneva della tradizione popolare cercando di dare nuova dignità ad attori come Totò, ma che Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, cercando adeguate figure femminaii come Silvana Mangano e Laura Betti. Totò fu impareggiabile in questi film e rivedendolo qui sui Monti Tara mentre il padrone di casa Emir Kusturica si gode ogni attimo di questa meravigia pasoliniana, non ha prezzo. Non entrerò nella storia di "Che cosa sono le nuvole?", ma qualcosa devo raccontare del film per contestualizzare il discorso di apertura di Kusturica. Totò e Ninetto Davoli sono delle "marionette umane" che rappresentano Jago ed Otello in una surreale rappresentazione dell'opera di Shakespeare. Queste marionette che scopriranno l'umanità solo quando verranno gettate nella spazzatura e guarderanno per la prima volta verso il cielo scoprendo le nuvole e una libertà che ci è stata sempre negata. E nel discorso ( qui il discorso integrale https://youtu.be/Rll7qDw75TY) come sempre provocatorio del "Professore", che inizia dicendo "Benvenuti nelle libere montagne della Serbia", il riferimento alla perdita della libertà e del libero pensiero che ci riduce a marionette è ricorrente. Sia quando parla di come ci abbia cambiato il covid 19, di come la gestione del Ministero della Salute (divenuto nella sua narrazione il Ministero della Verità), abbia portato all'annullamento della personalità ridotta ad un username. Sia quando riflette sulle eventuali conseguenze della recente guerra in Ucraina su cui non è entrato però nel dettaglio. Il rischio della perdità della libertàè anche insito, secondo il regista, nel governo del mondo come pensato dal pensatoio di Davos. Ma torniamo al cinema. Finalmente siamo in possesso del programma definitivo che scopriremo giornalmente. L'apertura ufficiale è toccata al soprendente e inquientante film del cineasta egiziano Omar El Zohari, già ospite del festival nel 2015 con un corto premiato dalla giuria, "Feather", Piuma, che farebbe pensare a qualcosa di leggero ma che invece colpisce come un pugno in pieno viso. Difficile narrare la storia, il film ha diverse chiavi di lettura ed è ambientato in un luogo che sembra irreale, uscito da un film distopico e che invece è più che reale. Una famiglia povera vive in un fatiscente appartamento all'interno di una fabbrica per cui lavora il capo famiglia. TUtto è fuliggine e sporco, e proprio il degrado sia ambientale che umano è il leit motiv di questa storia. Il padre di famiglia organizza una festa per uno dei figli, un prestigiatore lo trasforma in una gallina per poi darsi alla fuga. Inizia per la moglie "sottomessa" una lotta quotidiana per far tornare il marito nelle sembianze umane e per far sopravvivere in qualche modo la sua famiglia, vivendo umiliazioni e soprusi di ogni genere. Alla fine non c'è un finale felice, la donna ritrova il marito che però non è più lo stesso, e resta la domanda aperta: davvero il marito si era trasformato in gallina, oppure era semplicemente scappato o era stato rapito e poi percosso e abbandonato dal prestigiatore? Il finale è terribile come tutta la storia e non ve lo rivelo, sperando possiate vedere presto il film. Il programma continua oggi con una nutrita scelta di titoli per tutte le sensibilità. Si parte da un classicissimo come "Nosferatu" di F. W. Murnau, passando per "After the Winter" di Ivan Bakrac e il clou della giornata il meraviglioso "A Hero" di Ashar Fahradi di cui parleremo nel prossimo post. In serata il primo slot di opere prime di nuovo cineasti da sempre la parte più soprendente di questo piccolo grande festival. Appuntamento a domani amanti del cienma e delle utopie.

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