domenica 8 maggio 2022

Parlando di Cinema e emozioni

Il posto di oggi sarà più breve degli ultimi non per mancanza di idee o di suggestioni, ma perchè ho in previsione una riflessione più approfondita sul discorso di apertura di Emir Kusturica che vi proporrò nei prossimi giorni. Oggi voglio soffermarmi principalmente sul mezzo espressivo che da il nome al Festival, il cinema, l'arte di trasmettere emozioni e vite. Qualcuno ha detto, chi legge vive più vite, lo stesso avviene con il cinema, chi amai cinema vive mille vite e il più delle volte le fa sue o ne coglie dei tratti in comune. E' il caso ad esempio del bel film di Ivan Bakrac, regista montengrino, After the Winter, selezionato come candidato montenegrino per il miglior lungometraggio internazionale alla 94esima edione degli Awards, e che era già stato presente al Kustendorf qualche anno fa con il film ______ La storia narra il passaggio "alla vita adulta" di cinque amici d'infanzia rimasti molto uniti ma che per motivi personali e di lavoro vivono in differenti località tra Serbia e Montenegro. Nonostante "le cose della vita" come direbbe Venditti, il legame non si dissolve anzi diviene sempre più forte e una serie di crisi personali li porteranno a ritrovarsi anche se con ruoli che non avevano immaginato. Il lutto che coinvolge uno degli amici è poi l'epifania finale, il momento in cui si completa il rito di passaggio all'età adulta. Un film malinconico e poetico, che narra le relazioni spesso difficili e non catalogabili tra persone che sono state legate forse anche da legami che vanno oltre l'amicizia e che ancor di più legano per sempre. Perchè ci sono cose che non cambiano mai nnostante la vita e meno male direi. Parla al cuore anche il film "A Hero" di Fahradi, dove il confine tra giusto e sbagliato sfuma in una storia piena di contrasti e che fa riflettere. Può un atto di civiltà portare un uomo nell'abisso della paura? Cosa accade quando un uomo in carcere per debiti nei suoi pochi giorni di libertà trova una borsa con molti soldi e decide di riconsegnarla al legittimo proprietario? da eroe e negletto ci passa poco e lo stigma di chi ha sbagliato non si cancella mai purtroppo. In serata i corti dei nuovi autori ci portano in storie al confine con la poesia, tra i cinque il meglio riuscito è a mio parere "Clear Sky" di due giovani registi russi Andrey Zamoskovny e Igor Tsoy, in cui la vita quotidiana di un bambino russo si trova quasi per caso ad incrociare la dura realtà mondiale, il giorno in cui crollano le Torri Gemelle. E oggi si va avanti tra mille emozioni,iniziando da Uccellacci e Uccellini per poi passare per Murina bel film croato già visto al Festival di Trieste, per poi finire con il film ungherese The Story of My Life di Idilko Enyedi di cui parleremo domani.

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