venerdì 8 novembre 2013

Gaeta, Capo Verde, presunti gemellaggi e pregiudizi !!!

E' sera sono tornato a Gaeta per qualche giorno, sono arrivato solo da poche ore, non avuto neanche il tempo di fare due passi nella città in cui ho vissuto dal giorno in cui sono nato (anche se purtroppo sono nato a Formia perché l'ospedale a Gaeta non c'era, forse in parte non c'è più neanche adesso), la città che amo nonostante tutto, ma sono giorni che ho qualcosa da dire un po a tutti quelli che hanno postato risentimenti presumo giusti sul presunto gemellaggio tra Gaeta e Capo Verde.
Capo Verde io la conosco bene, per quattro anni sono andato per mesi nell'arcipelago per il mio studio sull'impatto del turismo di massa sulla società capoverdiana. L'ho studiato l'arcipelago, amato, a volte odiato lo ammetto, per via delle tante inefficienze, ma mai avrei pensato che potesse divenire lo sfondo di un dibattito politico, che potesse essere così banalizzato come è accaduto nei giorni scorsi.
Mi dispiace dirlo ma anche da parte di persone che identifico nella mia parte politica di riferimento (sinistra) e che reputo molto sensibili a problematiche culturali e sociali ho letto tante cose scontate e velatamente razziste (presumo senza volerlo) verso queste "dieci isole lanciate nell'atlantico".
Chi non conosce non dovrebbe dare giudizi. Io non conosco il motivo del gemellaggio e quindi al momento mi astengo dal giudizio, anche se naturalmente mi chiedo cosa possa spingere chi ha forza nuova tra i referenti a visitare un posto in cui la gente è "abbronzata". Voglio vedere, però gli atti ufficiali e non legati a questo evento,capire quel'è il legame che sviluppato questo gemellaggio prima di giudicare questo perchè motivi di gemellaggio con Capo Verde ce ne sono almeno quattro.
Il mare prima di tutto. L'arcipelago vive di mare, il mare è il suo confine, è la sua benedizione e la sua maledizione, la sua ricchezza e la causa di immense povertà.
L'emigrazione. Non molti sanno che i capoverdiani si imbarcavano sulle baleniere, lasciando per mesi, anni,  le loro famiglie alcune volte non tornando più, attraversavano l'oceano per approdare su quelle coste dove tanti gaetani ancora adesso vivono e sognano il loro paese, il Massachusets. Si dice che Moby Dick sia ambientata proprio al largo dell'isola di Brava, una stupenda e isolata isola in cui si arriva ancora adesso solo per mare e da dove sono emigrati la maggior parte degli emigranti capoverdiani. Capoverdiani e gaetani, quindi, condividono un luogo di forzata migrazione, e non è poco.
La sodade. Forse non proprio nel senso capoverdiano del termine, ma chi di noi non ha mai provato la struggente lacerante nostalgia del proprio paese, del proprio mare, della propria gente, della propria lingua.
Il turismo. E' in realtà l'unica fonte economica vera delle isole, come lo è per Gaeta, quando il turista va via Gaeta muore, ma muore pian piano anche durante la stagione estiva un po alla volta depredata e lacerata, come accade purtroppo nell'arcipelago di Capo Verde dove in nome dell'"All inclusive" si devastano interi ecosistemi. Abbiamo qualcosa da imparare dai capoverdiani in questa materia? Sicuramente. Più che un gemellaggio io avrei organizzato una missione di studio per capire come evitare errori.
Ci sarebbero molte altre cose da dire su Capo Verde, se qualcuno è interessato sono pronto a parlarne a lungo e se qualcuno ne ha voglia e ha a disposizione 0,99 euro (consiglio per gli acquisti un po interessato), è ancora in vendita il mio e-book, una rivisitazione della tesi di dottorato. Si parla di tutte le isole, della loro storia, della loro complessità, della loro cultura, poesia e letteratura lo potete trovare tra gli altri su:
http://www.ibs.it/ebook/Gallinaro-Damiano/Oltre-il-turismo/9788863698695.html . E' davvero un consiglio disinteressato, non penso di arricchirmi con questo, tanto è vero che se davvero non vi va di spendere soldi o  non potete,  dal sito della Sapienza si può scaricare gratis la tesi:
http://padis.uniroma1.it/bitstream/10805/1040/1/Tesi_di_Dottorato_Dr._Damiano_Gallinaro_XXII_Ciclo%5B1%5D.pdf .
Prima di chiudere solo due parole sul Festival "Sete Sois Sete Luas" anche questo uscito banalizzato e ridicolizzato dai commenti: So che non l'avete fatto a posta, ma, anche se mi pesa dirlo, se non ho capito male a fine settembre una delle tappe del festival si è svolta a Gaeta. Che l'abbia portata Mitrano può sorprendermi ma avere a Gaeta una serata di uno storico  festival internazionale del folklore e della musica etnica che esista al mondo dovrebbe essere un onore. Vi invito a leggere qualcosa dal sito ufficiale : http://www.festival7sois.eu/.
Con questo è tutto, sono sicuro che cercherete di capire il mio rammarico, ma se si conosce e si ama un luogo fa sentire tristi e arrabbiati che venga considerato solo l'occasione per una polemica politica.
Buona notte a tutti

Nessun commento:

Posta un commento

Beldocs festival tra memoria e attualità? E se quello che vediamo non fosse davvero "fiction"?

Si è aperto mercoledì con la proiezione di "Another Spring", film serbo in prima visione su come la Jugoslavia nei primi anni se...