lunedì 29 aprile 2013

Madina Mayurka: Barometro turistico.

Ci sono molti indicatori che ci permettono di affermare con certezza che la stagione invernale a Maiorca sta definitivamente per finire (anche se non si direbbe viste le quattro giornate di pioggia quasi consecutiva), e che la bella e ricca stagione (per alcuni ma non per tutti) il verano (o veranito come viene chiamata con affetto) sta per aprire le porte.
A Calvià la gente del posto, che nei mesi invernali è sopravvissuta con quanto aveva guadagnato l’estate scorsa e/o facendo piccoli lavoretti, aspetta con ansia una chiamata da parte degli albergatori.
Gli alberghi prospicienti la spiaggia dell’Arenal  hanno terminato a tempo di record i lavori di ristrutturazione.
Paesi finora completamente disabitati come ad esempio Magaluf, El Toro, ma anche Cala Radjada, Cala Mandia, Sa Coma, si ravvivano, e si intravedono i primi sparuti avamposti di future truppe tedesche e russe.
Come dicevo, sono molti gli indicatori della “rinascita” del turismo all inclusive dopo la lunga pausa invernale, alcuni intuitivi e scaturenti dall’osservazione della vita quotidiana, di cui si è dato un esempio sopra, altri quasi scientifici, ricavabili dagli studi di settore e dalle previsioni da “tutto esaurito” che si ipotizzano per il Verano 2013.
Iniziamo dagli indicatori ricavabili dagli studi di settore e dai report dei due giornali locali il “Diario de Mallorca” e “Ultima Hora”.
La partecipazione a due delle più importanti fiere del turismo, quella di Berlino e quella di Mosca, ha portato la lusinghiera notizia di un previsto incremento del 12% del turismo tedesco  e del 14 – 20 % del turismo russo. Un incontro internazionale tenutosi pochi giorni fa a Palma, organizzato dalla più grande agenzia turistica russa Natalie Tours, ha rivisto in rialzo queste cifre, indicando addirittura nel 35% l’incremento che si avrà dei turisti ucraini nell’estate 2013.
Russi e ucraini sono i turisti che più di tutti fanno gola, perché sono quelli che soggiornano maggiormente sull’isola (mediamente dagli  8 a 14 giorni) e che spendono di più al giorno (circa 128 euro a persona), soppiantando così ,tra gli operatori del settore, l’appeal che finora avevano i turisti provenienti dai più tradizionali mercati recettori: Germania, Gran Bretagna, Scandinavia.
L’incremento del turismo proveniente dall’Est Europa  ha comportato anche la rinascita e la rivisitazione di tradizioni  quasi dimenticate, vista l’esigenza da parte del turista di “portare qualcosa di spagnolo a casa”, non solo attraverso i souvenir, ma anche e soprattutto attraverso foto e video  ricordo testimonianti che si è relamente vissuto ciò che visualmente  è considerato “spagnolo” in patria e cioè ad esempio, il flamenco, la corrida etc.
Tutti si attrezzano per rendere sempre più agevole la permanenza del turista russo a Maiorca e sperare soprattutto in un suo ritorno nonche’ su un feedback positivo in patria nel racconto agli amici. Quasi tutti i locali hanno inserito didascalie informative e menù in russo. Nei negozi più importanti (ad es. quelli che vendono le famose  perle di Maiorca) biondissime ragazze russe affiancano il personale spagnolo o di lingua inglese e tedesca.
Siamo già andati oltre le fredde cifre, d’altronde e soprattutto dalla lettura dei mutamenti dello spazio e delle persone che si evince il cambiamento dei luoghi.
Ho già parlato sopra, del cambiamento visibile concernente la proposizione del marco “Maiorca” ai nuovi turisti.
Aprono ovunque nuovi locali, spesso al posto di vecchi e sempre gestiti dai vecchi proprietari, con  nuovi nomi e ambientazioni.  Accanto a negozi di alimentari polacchi, bulgari , rumeni, sudamericani addirittura svedesi e finlandesi, sono sempre più frequenti le aperture di nuovi e lussuosi negozi e pub con target ben preciso, i nuovi ricchi.
Tutto si crea (e spesso si distrugge) affinché il turista sia soddisfatto.
Ovunque è possibile trovare corsi di lingua russa, per “conoscere un nuovo idioma che vi aprirà le porte al mondo” (da una brochure). Chi conosce la lingua tedesca e russa oltre che l’inglese, è innegabile che usufruisca di  una corsia preferenziale nel trovare lavoro, e non è da sottovalutare la possibilità di creare qualcosa di “spagnolo”nei nuovi mercati turistici.
C’è poi un altro poco evidente e inusuale indicatore che fa comprendere come la stagione stia entrando nel vivo e quali sono o saranno i maggiori fruitori del mercato turistico “maiorchino”, gli annunci delle cosiddette “massaggiatrici” sui quotidiani locali.
Lo so, adesso chissà che penserete, ma non andate troppo lontano con la fantasia, basta leggere la pagina ben in vista e colorata all’interno del Diario de Mallorca o di Ultima Hora per iniziare un interessante viaggio negli indicatori del vizio e dei suoi fruitori.
Se fino a qualche tempo fa  gli annunci avevano come target maggiormente la popolazione locale o al massimo i tedeschi residenti, e le “massagiste” erano per lo più provenienti o dal “mercato interno” o per lo più dal Sudamerica, adesso iniziano ad apparire i primi annunci di ragazze russe, ucraine, ungheresi “recen llegatasappena arrivate, che propongono le loro grazie in più lingue dallo spagnolo al russo, all’italiano.
Anche il mercato della “prostituzione coperta” ,quindi, si adegua al nuovo turismo e al nuovo turista.
C’è un ulteriore indicatore che fa pensare e che un po’ turba e inquieta.
Molte di queste ragazze nel loro annuncio portano a conoscenza del futuro “cliente” che saranno disponibili solo per 10 – 15 giorni nell’isola. A questo punto è quasi intuitivo chiedersi: se la permanenza di una turista russa o ucraina, almeno stando alle statistiche e le previsioni, oscilla tra i 10 e i 20 giorni, non saranno proprio alcune di queste turiste le “massagiste diplomate” che si offrono sulle pagine di giornale o sui siti internet? Forse è un modo di ripagarsi la vacanza.
So che queste riflessioni possono sembrare maschilisti all’apparenza, ma gia’ quest’analisi “etnografica sui generis” del mercato delle “massagiste” (una vera ricerca etnografica comporterebbe l’osservazione partecipante e presumo che Clara non sarebbe d’accordo J),  porta alla luce un fiorente e redditizio mercato  parallelo frutto anch’esso del cosidetto “indotto turistico” che si sviluppa intorno a quanto viene “ufficialmente prodotto” dal fenomeno turismo.
Ma ora è il momento di chiudere, buona estate maiorchina, sempre che questa sia davvero  Maiorca e che io non abbia sbagliato aereo scendendo nella plumbea Reijkiavik, rivogliamo il sole !!!!

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