Lo storico maiorchino Carlos Garrido nel suo libro “Castillos en el Mar. Paesaje , historia y
sensibilidad” afferma che durante secoli, le Baleari apparivano ai
naviganti come castelli nel mare. Un segno di questa identificazione delle
isole con castelli inespugnabili si ritrova anche nell’araldica, nelle
bandiere. Torri e muraglie si ritrovano nelle bandiere e nei simboli di Palma
di Maiorca, Maò e Ciutadella a Minorca ed Eivissa ad Ibiza. Il castello
simboleggiava l’unicità dell’isola nel piccolo mondo baleare.
Carlos Garrido ci invita ad immaginare il viaggiante prima
di partire. Porta con se sulla tavola di lavoro, la mappa delle Baleari, libri,
foglietti, guide. E allora immaginiamo questo navigante mentre si approccia al
Porto di Palma allora come ora.
Fin dal 1200 che tu sia animato da buone intenzioni o da
intenti di conquista, quello che vedrai, viaggiatore dei mari, sarà il profilo
moresco del palazzo dell’Almudaina e la meraviglia dei colori della Cattedrale
(la Seu), anch’essa un castello sul mare.
Dove ora c’è il “Paseo maritimo” (il lungomare), prima c’erano
le scogliere ad accogliere i marinai.
Guardando la città dal mare, questo immaginario capitano,
oggi come allora, vedrebbe le alte muraglie della città abbracciare il nucleo
vitale della stessa, mentre a destra e sinistra della stessa fino a poco più di
un secolo fa , avrebbe visto ben poco rispetto ad oggi.
A sinistra subito dopo Es Baluard (il Baluardo) culmine
delle mura e altro castello sul mare, avrebbe visto solo poche case di
pescatori, un piccolo borgo marinaro, il primo “barrio” costruito fuori delle
mura, e ben poco altro. Fino a un secolo fa esisteva, infatti, ben poco di
quello è ora il Barrio di Santa Catalina, il quartiere alla moda scelto dai
benestanti del Nord Europa per passare
la loro vita lontano dal freddo dei paesi natali.
Anche a destra avrebbe visto ben poco. Al di là della Porta
del Camp, infatti, c’era solo la campagna, poche case di contadini e pescatori
e un’immensa striscia di sabbia bianca (quasi 8 chilometri) che oggi è
conosciuto come l’Arenal , luogo in cui si consumano i soggiorni alla inclusive
di turisti tedeschi e russi, e dove è scomparsa completamente la magia dei
luoghi con la costruzione di altri tipi di castelli sul mare, immense
cattedrali al Dio Turismo.
Se l’intrepido navigante ha avuto la fortuna di attraccare e
non fa parte di quella parte del genere umano avvezza a scorribande e ruberie,
si troverà ad entrare nella città racchiusa nelle mura, in un centro storico
fatato in cui il passaggio e la dominazione araba sono ben più di una traccia.
In alto, il cuore storico-politico-religioso di Palma, il
palazzo merlato dell’Almudaina, la Cattedrale.
Subito alle spalle di questo cuore pulsante di storia e arte
si diramano le piccole stradine di origine araba che si protendono fino a Plaça
de Espana, dove fino a pochi anni fa c’era la Porta Pintada, e alle moderne
Avenidas, che circondano la città vecchia.
Vi consiglio la visita ai Bagni Arabi, ai giardini posti a
ridosso del palazzo dell’Almudaina ei cortili di alcune antiche case nobiliari,
vero tesoro nascosto della città, che ricordano i cortili delle case arabe di
Siviglia e Cadiz.
Tra le chiese del centro storico, Sant’Eulalia, Sao Nicolau
sono tra le più pregevoli, ma vale la pena visitare anche la Chiesa di San
Francesco e il Monastero di santa Clara.
Delle tracce lasciate dai templari ho già parlato in un
altro post, voglio solo ricordare dove è possibile trovare tracce del “Temple”
, tra la Plaça del Temple e il “Carrer des Pes de Palla” nel quartiere di Sa Calatrava/Sa
Gerreria, a ridosso di Camp de Mar.
Castelli sul mare, dicevamo, muraglie altissime che servivano
a racchiudere e difendere la città dagli attacchi dei mori prima e dei pirati
poi.
Il nostro immaginario marinaio, forse, avrebbe avuto piacere
di passeggiare sulla “Dalt Murada”, il percorso che seguendo le muraglie porta
dalla Cattedrale alla Porta di Camp de Mar, al moderno Parc de la Mar e al quartiere di Sa
Calatrava, godendo del sale e della brezza , e sognando nuove avventure.
Da un breccia tra le mura, dove prima c’era quella che un
tempo era conosciuta come Porta di Santa Catalina e dove si trova la bella
Chiesa di Santa Creu (Santa Croce), oggi è possibile approcciarsi al “Barrio de
Santa Catalina” il quartiere alla modo di Palma, di cui parlerò come detto a
lungo in seguito, e al Barrio dei Mulini di Es Jonquet da cui si domina il Porto.
Tra le mura e i due quartieri “extra mura” c’è il Parco
della faixina (o feixina), il cui nome ha origini incerte, una piccola oasi di
verde di costruzione recente (anni 20-30 del secolo scorso).
La breve passeggiata è terminata, è quasi sera è il tempo di
trovare un luogo dove mangiare o dove bere una buona birra e pensare ad altri
percorsi siano essi per mare o per terra, brevi o lunghi, o magari ci va di
ascoltare buona musica, e allora ecco alcuni consigli per gli acquisti,
segnalerò solo locali che si trovano a ridosso del centro storico, lasciando ad
altra riflessione quelli del Barrio di Santa Catalina.
Se vi va di leggere e comprare un buon libro:
-
Libreria
Babel ( con annessa caffetteria e vinoteca) e il vicino Bar Antiquari,
Carrer Arabi.
-
Libreria
Literanta ( subito a destra dopo la piazza di Santa Eulalia)
-
Fumetteria
Gotham (Carrer Reina Eclaramunda vicino al Carrer del Oms)
-
Se vi trovate a visitare Palma il 1 o il 3
sabato del mese nei giardini della Misericordia posti alla fine della Rambla, c’è
un mercatino di libri e fumetti usati
Se vi va di ascoltare o comprare musica:
-
Espai
Xocolat. Esiste da 25 anni, all’apparenza è un bel negozio di dischi, ma
all’interno ha un piccolo bar e uno spazio per la musica dal vivo (dal lunedì
al sabato) i concerti si tengono alle ore 19. Si trova in una traversa di
Carrer Oms.
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Hard Rock
Cafè. Sul Paseio Maritimo, appena a ridosso del quartiere dei mulini.
Musica dal vivo venerdì o sabato sera a partire dalle 23. Vicino trovate anche
lo Shamrock Pub musica del vivo tutti i giorni a partire dalle 00.00.
Per un buon caffè:
-
Cafè
Solleric nel Casal Solleric uno dei palazzi signorili più importanti di
Palma e sede di un piccolo e interessante museo. Plaça Joan Carles I.
Per una buona pizza:
Pizzeria
Gegè. A taglio o tonda, gestita da pizzaioli italiani. Lievitazione naturale e ingredienti freschissimi. Plaça de la Porta Pintada
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