mercoledì 10 aprile 2013

Madina Mayurka: Wakanda Addio. In memoria di una fumetteria (e dei Fumetti?)


Nei giorni scorsi avevo già preparato due nuovi post per il blog, ma oggi, sul giornale Diario de Mallorca ho letto la triste notizia della chiusura di una delle fumetterie di Palma, Wakanda, la cui esistenza è stata di appena tre anni.
Un velo do tristezza è sceso e ha velato anche per un po’ lo splendido mare di Ses Illetes. Vivo sempre con un certo disagio la chiusura di una libreria o di una fumetteria, soprattutto delle fumetterie, perché mi rendo conto che parte del “mio mondo” sta svanendo e alcuni, forse, non lo conosceranno mai.
Wakanda è stato uno dei primi posti interessanti che ho scoperto a Palma, più di un anno fa, mi aveva attirato l’insegna con la maschera di Pantera Nera e la grande “action figure” di Batman all’ingresso. Successivamente ho scoperto altre due fumetterie , ma a Wakanda ero legato in modo sentimentale, come si è legati sempre al ricordo del primo amore.
Una storia d’amore quella tra me e i fumetti, i fumetti marvel soprattutto ma anche qualcosa della DC (Batman, Azrael, Martian Manhunter  lo Spettro e Justice League tra tutti), molto della collana Vertigo (Sandman naturalmente, ma anche Preachers e Hellblazer) e qualcosa della Bonelli (Dylan Dog, Martin Mystere, Julia), che ha radici antiche.
Ricordo quando ero piccolo e in seguito adolescente e andavo a comprare i fumetti in edicola, i fumetti della gloriosa Editoriale Corno (dovrebbero dare ai creatori il Nobel per la Cultura), ricordo il loro odore, la ruvidezza delle pagine, la posta dei lettori, i gadget a volte allegati.
Ricordo anche che il figlio di un’amica di mia madre, più grande di me, mi aveva regalato tutta la sua collezione di Tex.
Poi un bel giorno, se non ricordo male, mai madre ha buttato tutti o quasi quei vecchi e gloriosi fumetti, ma io in seguito ne ho recuperati alcuni o forse di più ricomprandoli da quelli che chiamavo i “Rigattieri”. Ricordo che giravo Roma per trovarli, avevo dei posti preferiti che adesso non esistono più (di alcuni sono sicuro). C’era  un signore che aveva una piccola edicola sulla Tiburtina, da lui ho comprato soprattutto i tanti  albi dell’Uomo Ragno, addirittura prendevo l’autobus per andare sulla Nomentana (io abitavo sulla Prenestina praticamente un viaggio) per comprare alcuni volumetti da un altro di questi rivenditori di fumetti usati.
Poi c’erano alcune fumetterie, la Bancarella di Andy e Cap a Piazza Bologna e Glauco a Numidio Quadrato, e come non ricordare l’Olimpo del Fumetto, ma erano tanti i luoghi della rinascita del fumetto.
Questo periodo di recupero dei vecchi fumetti  è coinciso con il periodo in cui soprattutto grazie a Fabio Ciaramaglia, ho ricominciato ad interessarmi al mondo del fumetto. Erano gli anni dell’Università e io Fabio mio fratello e Roberto (a cui però piaceva soprattutto Diabolik) passavamo serate intere a parlare di fumetti, a scambiarci albi e emozioni. Mi ricordo che ad un certo punto abbiamo iniziato addirittura a scriverli. Che anni nella HellHouse come avevamo chiamato la casa di Roma.
Ricordo le file incredibili alle Fiere del Fumetto di Roma per farci fare qualche autografo e bellissimi disegni dai grandi del fumetto, Barry Kitson, Mark Bagley, Val Mayerik, John Buscema (che sbagliò il mio nome nella dedica) e tanti altri che ora non ricordo.
L’attesa del numero successivo, il trovare un numero introvabile in qualche rivendita di fumetti usati, era un vero e proprio orgasmo.
Era bello prendere tra le mani l’albo a fumetti, sfogliarlo con reverenza, sentirne la consistenza. Non so se Fabio si ricorda di quando annusava la carta degli albi. O di quando a seconda della qualità della carta, sentenziavamo se la serie avrebbe avuto più o meno successo.
Più la carta era buona, patinata, più c’era il rischio che la serie sarebbe stata chiusa a breve.
Direi che abbiamo sbagliato ben poche volte.
A quegli anni universitari e ai fumetti sono legati tanti ricordi.
Uno dei più belli è legato ad una lettera che scrissi alla Posta dell’Uomo Ragno, curata a quel tempo da Max Brighel, in cui facendo riferimento alla storia d’amore tra Peter Parker e Mary Jane , dichiarai al mondo fumettistico il mio amore per Clara. Ricordo che Max Brighel, scrisse di aver rischiato di perdere la vista per via dell’inchiostro quasi terminato della mia vecchia stampante per capire cosa c’era scritto, ma che doveva pubblicarla ad ogni costo. Non finirò mai di ringraziarlo e se non l’ho fatto pubblicamente colgo l’occasione con questo post.
A questo periodo di grande fervore ne è seguito uno di completo distacco, la vita si sa ci cambia.
Poi però qualche anno fa non ricordo come e perché, ho ripreso a comprare fumetti, era il periodo delle Grande saghe della Marvel, Secret Invasion,  Civil War, ma non mi hanno soddisfatto e allora pian piano mi sono di nuovo allontanato , ma non del tutto.
Ora mi limito a comprare volumetti autoconclusivi, riedizioni di vecchi classici, qualche vecchio album comprato in alcune fumetterie che ancora vendono usato, attendendo che qualche nuovo albo colpisca la mia attenzione. Qui a Maiorca ho comprato la serie completa di Ken parker che ho riletto in spagnolo, sempre una gran bella lettura. Ho comprato anche una riedizione di Strontium Dog della gloriosa editrice inglese 2000 A.D., e alcune rarità spagnole.
Anche se il mio rapporto con il fumetto è cambiato, cresciuto forse, mi piacerebbe che i ragazzi di oggi e di domani potessero vivere le esperienze sensoriali che ho vissuto io, leggere un fumetto sull’I Pad non penso che sia la stessa cosa, ma forse sono io che sono antico. Ma scendere in cantina e cercare un fumetto nella libreria tra migliaia non ha prezzo.
Però posso affermare senza alcun dubbio  che il mio modo di vivere e pensare il mondo è stato più influenzato dai fumetti che dalla letteratura colta e classica. La frase: “Da grandi poteri nascono grandi responsabilità” ha forse per me più valore di una lettura dei Promessi Sposi, ed è da sempre una mia massima di vita.
Comunque, si è fatto tardi, dalla panchina dove sono seduto vedo che Wakanda sta per aprire, ancora per pochi giorni, ci sono gli sconti del 50% e mi sento un po’ in imbarazzo nell’approfittare, ma magari troverò qualche vecchio albo in spagnolo che mi ricordi la vecchia Editoriale Corno, e stasera mi godrò la lettura della storia seduto sul divano, annusando l’odore della carta e la sua ruvidezza.
E’ tutto, “fletto i muscoli e sono nel vuoto” come dice un altro grande supereroe.

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