Nei giorni scorsi avevo già
preparato due nuovi post per il blog, ma oggi, sul giornale Diario de Mallorca
ho letto la triste notizia della chiusura di una delle fumetterie di Palma,
Wakanda, la cui esistenza è stata di appena tre anni.
Un velo do tristezza è sceso e ha
velato anche per un po’ lo splendido mare di Ses Illetes. Vivo sempre con un
certo disagio la chiusura di una libreria o di una fumetteria, soprattutto
delle fumetterie, perché mi rendo conto che parte del “mio mondo” sta svanendo e
alcuni, forse, non lo conosceranno mai.
Wakanda è stato uno dei primi
posti interessanti che ho scoperto a Palma, più di un anno fa, mi aveva
attirato l’insegna con la maschera di Pantera Nera e la grande “action figure”
di Batman all’ingresso. Successivamente ho scoperto altre due fumetterie , ma a
Wakanda ero legato in modo sentimentale, come si è legati sempre al ricordo del
primo amore.
Una storia d’amore quella tra me
e i fumetti, i fumetti marvel soprattutto ma anche qualcosa della DC (Batman,
Azrael, Martian Manhunter lo Spettro e
Justice League tra tutti), molto della collana Vertigo (Sandman naturalmente,
ma anche Preachers e Hellblazer) e qualcosa della Bonelli (Dylan Dog, Martin
Mystere, Julia), che ha radici antiche.
Ricordo quando ero piccolo e in
seguito adolescente e andavo a comprare i fumetti in edicola, i fumetti della
gloriosa Editoriale Corno (dovrebbero dare ai creatori il Nobel per la Cultura),
ricordo il loro odore, la ruvidezza delle pagine, la posta dei lettori, i
gadget a volte allegati.
Ricordo anche che il figlio di un’amica
di mia madre, più grande di me, mi aveva regalato tutta la sua collezione di
Tex.
Poi un bel giorno, se non ricordo
male, mai madre ha buttato tutti o quasi quei vecchi e gloriosi fumetti, ma io
in seguito ne ho recuperati alcuni o forse di più ricomprandoli da quelli che
chiamavo i “Rigattieri”. Ricordo che giravo Roma per trovarli, avevo dei posti
preferiti che adesso non esistono più (di alcuni sono sicuro). C’era un signore che aveva una piccola edicola sulla
Tiburtina, da lui ho comprato soprattutto i tanti albi dell’Uomo Ragno, addirittura prendevo l’autobus
per andare sulla Nomentana (io abitavo sulla Prenestina praticamente un viaggio)
per comprare alcuni volumetti da un altro di questi rivenditori di fumetti
usati.
Poi c’erano alcune fumetterie, la
Bancarella di Andy e Cap a Piazza Bologna e Glauco a Numidio Quadrato, e come
non ricordare l’Olimpo del Fumetto, ma erano tanti i luoghi della rinascita del
fumetto.
Questo periodo di recupero dei
vecchi fumetti è coinciso con il periodo
in cui soprattutto grazie a Fabio Ciaramaglia, ho ricominciato ad interessarmi
al mondo del fumetto. Erano gli anni dell’Università e io Fabio mio fratello e
Roberto (a cui però piaceva soprattutto Diabolik) passavamo serate intere a
parlare di fumetti, a scambiarci albi e emozioni. Mi ricordo che ad un certo
punto abbiamo iniziato addirittura a scriverli. Che anni nella HellHouse come
avevamo chiamato la casa di Roma.
Ricordo le file incredibili alle
Fiere del Fumetto di Roma per farci fare qualche autografo e bellissimi disegni
dai grandi del fumetto, Barry Kitson, Mark Bagley, Val Mayerik, John Buscema
(che sbagliò il mio nome nella dedica) e tanti altri che ora non ricordo.
L’attesa del numero successivo,
il trovare un numero introvabile in qualche rivendita di fumetti usati, era un
vero e proprio orgasmo.
Era bello prendere tra le mani l’albo
a fumetti, sfogliarlo con reverenza, sentirne la consistenza. Non so se Fabio
si ricorda di quando annusava la carta degli albi. O di quando a seconda della
qualità della carta, sentenziavamo se la serie avrebbe avuto più o meno
successo.
Più la carta era buona, patinata,
più c’era il rischio che la serie sarebbe stata chiusa a breve.
Direi che abbiamo sbagliato ben
poche volte.
A quegli anni universitari e ai
fumetti sono legati tanti ricordi.
Uno dei più belli è legato ad una
lettera che scrissi alla Posta dell’Uomo Ragno, curata a quel tempo da Max
Brighel, in cui facendo riferimento alla storia d’amore tra Peter Parker e Mary
Jane , dichiarai al mondo fumettistico il mio amore per Clara. Ricordo che Max
Brighel, scrisse di aver rischiato di perdere la vista per via dell’inchiostro
quasi terminato della mia vecchia stampante per capire cosa c’era scritto, ma
che doveva pubblicarla ad ogni costo. Non finirò mai di ringraziarlo e se non l’ho
fatto pubblicamente colgo l’occasione con questo post.
A questo periodo di grande
fervore ne è seguito uno di completo distacco, la vita si sa ci cambia.
Poi però qualche anno fa non
ricordo come e perché, ho ripreso a comprare fumetti, era il periodo delle
Grande saghe della Marvel, Secret Invasion,
Civil War, ma non mi hanno soddisfatto e allora pian piano mi sono di
nuovo allontanato , ma non del tutto.
Ora mi limito a comprare
volumetti autoconclusivi, riedizioni di vecchi classici, qualche vecchio album
comprato in alcune fumetterie che ancora vendono usato, attendendo che qualche
nuovo albo colpisca la mia attenzione. Qui a Maiorca ho comprato la serie
completa di Ken parker che ho riletto in spagnolo, sempre una gran bella
lettura. Ho comprato anche una riedizione di Strontium Dog della gloriosa
editrice inglese 2000 A.D., e alcune rarità spagnole.
Anche se il mio rapporto con il
fumetto è cambiato, cresciuto forse, mi piacerebbe che i ragazzi di oggi e di
domani potessero vivere le esperienze sensoriali che ho vissuto io, leggere un
fumetto sull’I Pad non penso che sia la stessa cosa, ma forse sono io che sono
antico. Ma scendere in cantina e cercare un fumetto nella libreria tra migliaia
non ha prezzo.
Però posso affermare senza alcun
dubbio che il mio modo di vivere e
pensare il mondo è stato più influenzato dai fumetti che dalla letteratura
colta e classica. La frase: “Da grandi poteri nascono grandi responsabilità” ha
forse per me più valore di una lettura dei Promessi Sposi, ed è da sempre una
mia massima di vita.
Comunque, si è fatto tardi, dalla
panchina dove sono seduto vedo che Wakanda sta per aprire, ancora per pochi
giorni, ci sono gli sconti del 50% e mi sento un po’ in imbarazzo nell’approfittare,
ma magari troverò qualche vecchio albo in spagnolo che mi ricordi la vecchia
Editoriale Corno, e stasera mi godrò la lettura della storia seduto sul divano,
annusando l’odore della carta e la sua ruvidezza.
E’ tutto, “fletto i muscoli e
sono nel vuoto” come dice un altro grande supereroe.
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