sabato 1 dicembre 2012

Perchè scrivere ancora di viaggi?

Me lo sono chiesto in questi giorni. Ho questo blog in cui non scrivo da giugno, eppure nonostante abbia viaggiato perchè non ho avvertito in me la voglia di scrivere? perchè ho in mente tante cose ma non trovo la forza di scriverle? Stanchezza del viaggiare? Stanchezza in genere?
Non riesco a dare risposte a queste domande, però c'è un esigenza dentro di me, di chiudere tutto ciò che lasciato a metà.
Registrare le canzoni che da tempo ho pronte nel cassetto
Realizzare un documovie sulla mia ricerca a Capo Verde prima che non abbia più un senso
Chiudere il lavoro di riflessione sui balcani che da anni porto avanti e dare un senso alla mia idea di "Transbalkan Express"
Riprendere a viaggiare nel modo che più mi piace , il treno, la nave, l'elogio della lentezza.

Non sopporto più gli aerei, ma al momento non ne posso fare a meno, per raggiungere Clara a Maiorca c'è il mare da superare e la nave al momento non è la soluzione.
Non sopporto... quante cose non sopporto?
Tante

Non sopporto la trombetta di Ryanair quando arriva in anticipo sull'orario e cioè sempre, visto che gli orari vengono gonfiati
Non sopporto le primarie e chi si è offeso perchè qualcuno forse in modo colorito gli ha fatto notare che hanno partecipato ad una pagliacciata, ognuno ha diritto di pensarla come vuole è inutile offendersi
Non sopporto chi sventola vessilli in favore della Palestina dimenticandosi che tra i patrocinatori della libertà per lo stato palestinese c'è anche Casa Pound. Riuscite davvero a pensarvi insieme a quelle teste rasate a dire "Palestina libera"?
Di converso non sopporto chi pensa che Israele abbia ragione, giocare sulla cattiva coscienza dell'Europa non è una cosa "sportiva".
Non sopporto Grillo, punto.
Non sopporto la gente che alle 6.15 del mattino è già pronta per un gran premio, di sicuro si fanno di cocaina per stare così a quell'ora.
Non sopporto chi guarda l'altro come se avesse appena calpestato una merda, forse le merde siete voi e la puzza che dite di sentire nel tram è la vostra
Non sopporto, non sopporto sapete cosa più di tutto ... chi ha sempre qualcosa da dire, chi va all'esame e dice non so niente ma ha la faccia ipocrita di chi sa tutto, chi dice che è più importante la primavera araba che la morte dell'Ilva e di chi vi ruota attorno... beh fatevi un giro per l'Italia prima di guardare se la costituzione tunisina è meglio della nostra.
Non sopporto chi pensa che ciò che viene dall'occidente è male mentre ciò che viene dal sud del mondo è bene, fate un giro in Africa sono certo che qualcuno vi dirà che forse preferirebbe qualcosa di diverso da quello che ha ... il buon selvaggio non esiste o non è mai esistito... ci fa solo piacere sapere che possiamo usarlo quando "mi sentivo stanco e sono andato in Africa li ho ritrovato me stesso ... quei deserti, le tribù , i bambini". Sopresa: il deserto può essere un problema, le tribù non esitono nell'accezione che pensiamo noi opulenti occidentali, i bambini muoiono di fame ma a differenza dei nostri hanno una forza e una dignità che anche noi adulti ci sogniamo"
Penso che la storia sia ciclica e che si ripeta con infinte varianti in luoghi diversi e che è inutile scappare dalla storia pensando di vincerla, dobbiamo accettare che siamo solo ... come diceva uno dei protagonisti di un film qualche tempo fa...? l'infinitamente piccolo
Ecco se tutti noi pensassimo che siamo infinitamente piccoli e non contiamo nulla nell'immenso della storia se non diveniamo fratelli delle altre particelle che formano la società, forse avremmo una più realistica della vita che scorre.

A 41 anni penso di poter dire, prendendomene le responsabilità che:

Abu Mazen non è un eroe
Israele è solo l'ultimo prodotto del male assoluto
L'Iran è un altro prodotto del male assoluto
La Primavera Araba è stato l'ennesimo fallimento delle masse che cercano di detronizzare un profeta
Chi fa politica non può pensare al popolo perchè dal popolo è costituzionalmente e moralmente lontano
Chi si dice religioso non può aizzare un popolo all'odio
Che è ora di guardare al vicino e ascoltare con nuova attenzione chi ci sta accanto

e che ...

non reisco ad immaginare una vita senza Clara

e che ...

l'unica città in cui in questo momento potrei vivere è Sarajevo perchè è l'emblema del tutto e del contrario di tutto

e che ... lo ammetto

ho rotto abbastanza ...

Quasi quasi prendo un treno per un confine e mi perdo in una nebbia che nasconde le cose...

 

4 commenti:

  1. tante cose che non si sopportano! tante cose che ci fanno arrabbiare perchè il mondo gira nonostante noi, perchè il cambiamento è sempre qualcosa di utile almeno inizialmente, ma poi segue un nuovo equilibrio che passa per diversi altri cambiamenti! dovremmo riprendere l'infinitamente piccolo del nostro cuore per costruire qualcosa di bello, che resiste al tempo all'odio , all'ipocrisia. Che cambia il mondo che ci circonda! solo da qui si può iniziare la rivoluzione! ogni giorno rivoluzionari! dalle piccole cose alle grandi! un viaggio quotidiano in noi stessi e paradossalmente nel mondo intero!

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  2. Caro Damiano,
    quante cose che non sopporti!!! E su tante di queste devo darti ragione...ma sul viaggio?no, mi pare che il tuo approccio sia sbagliato...forse lo fai per necessità, e non hai più l'ootica di scoprire viaggiando...
    "C'era un tempo quando il viaggio era davvero viaggio, quando esisteva un confine tra il noto e l'ignoto, tra il mondo della civiltà e chi civile non era........ora noi non possiamo sfuggire a quella civiltà globale che è stata creata da generazioni e generazioni di viaggiatori, esploratori, signore e signori della curiosità elegante, mercanti e migratori.
    Nasce dal viaggiare, da generazioni di viaggi qualla cultura globale che ora è saldata da sistemi internazionali di trasporti, produzione, distribuzione, comunicazione, distruzione. E' questo mondo, per ora, non possiamo lasciarlo. L'esperienza del viaggio permette il superamento del confine e della prospettiva di origine, amplia gli orizzonti, abilita al dialogo costruttivo, mette alla prova l'identità, presenta dei rischi inevitabili, consente l'esperienza dell'uscita da sé e del ritorno arricchiti sotto il profilo dell'identità e della percezione della realtà...
    ...Viaggiare, il nomadismo è una dimensione innata nell'animo umano, spesso demonizzata da millenni di vita sedentaria, rimossa ma tenacemente presente e pronta a riaffacciarsi come nostalgia di luoghi diversi, di possibilità ulteriori di esperienze. Per questo il cielo stellato, il deserto, il mare per la loro vastità evocano desideri mai estinti, sopiti, esercitano il richiamo irresistibile verso l'ignoto, lo sconosciuto, il possibile, il nuovo. Siamo abituati a muoverci molto e rapidamente, ma lo spostamento rapido azzera i tempi dell'attesa, del transito, dimezza l'occasione di scambio, di comunicazione confinati nelle quattro chiacchiere stentate con il compagno di treno. Il risultato è che l'uomo di oggi si muove di più , ma viaggia di meno."la conosci questa citazione? è tratta da E.J.Leed "La mente del viaggiatore." sicuramente lo conoscerai, ma prova a legegrlo come un romanzo, non come un testo antropologico, secondo me ti darà una mano.... un grande abbraccio stefy

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  3. diciamo che i troppi viaggi aerei mi stanno rubando la bellezza del viaggio ...ma recupererò...

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