martedì 22 gennaio 2019

27 gennaio 20??: il giorno delle conchiglie

Il mondo è cambiato da quando tu sei andata via mia cara.
Il mondo non è più quello di una volta.
Pensa che il 27 gennaio, ti ricordi, si festeggiava il giorno della memoria.
Ebbene ne abbiamo discusso a lungo, serviva davvero? Era davvero necessario individuare un giorno nel calendario in cui ricordare quello che sarebbe stato inconcepibile dimenticare?
Noi ne discutevamo, loro con il tempo ci hanno tolto ogni discussione, ogni dubbio.
Ci hanno detto: "E' un periodo storico da superare ... basta con queste storie ... siamo un nuovo paese che sta costruendo la sua nuova memoria ... la sua nuova storia ... basta con questi relitti del passato ... chi ha bisogno di ricordare una guerra? Uno sterminio? Non ci saranno più stermini".
Così come per incanto sparirono il 27 gennaio, e nella memoria dei pochi giovani ancora interessati a comprendere da dove venivano, anche quel poco interesse per le "guerre dei loro padri".
Nel mondo che i nuovi tecnocrati stavano per costruire non c'era posto per il passato, si guardava al glorioso futuro della nazione, un futuro di onestà, efficienza e trasparenza, in cui non ci poteva essere posto per l'errore, per qualcosa di così drammatico da rendere fragili e trasparenti le basi della nuova patria, del nuovo neo-pensiero.
Alcuni provarono a dire: " Ma ormai il 27 gennaio è divenuto il giorno della memoria di tutte le malefatte della storia antica e recente ... ha un valore universale ... e poi allora il 5 febbraio?"
Già, il 5 febbraio, vi ricordate quante polemiche?
Cosa un giorno per ricordare le foibe? Ma siete pazzi? Ma cosa siamo diventati un paese fascista che ricorda le sue vittime per mano dei "volenterosi liberatori di Tito"? Mai un giorno del ricordo. Cancellare l'esodo, cancellare le foibe, cancellare la memoria ... fascisti, comunisti, foibe, olocausto, non c'è posto per tutto questo nel mondo dell'onestà e dell'ottimismo che ci aspetta".
Anche il 5 febbraio ... stop ... archiviato, stesse motivazioni, dobbiamo andare avanti, andare oltre, non importa che ci fossero delle persone dalla parte sbagliata, ma esisteva poi una parte sbagliata? Sbagliata rispetto a cosa, rispetto a chi? Chissà ne avremmo potuto continuare a discutere però ...
Ormai destra e sinistra, bella ciao e faccetta nera non esistono più, ci dissero, non c'è più necessità di ricordare nulla di così gravoso, siamo un popolo felice, che sta vivendo una sua rinascita, che ci pensi la storia, quella seria a dare un giudizio su questi aspetti, che noi si pensi ad altro, che senso ha insegnare storia nelle scuole? A chi serve?.
Insomma mia cara, non era più necessario ricordare, ci eravamo ammazzati tanto, in tutti i sensi per trovare il senso di quanto accaduto e ora niente ... ci avevano detto che eravamo sbagliati.
Disse un grande scrittore: "Grazie alla nostra società interconnessa ... in cui tutto viene mostrato ci salveremo da una nuova Auschwitz perchè una cosa così grande, così mostruosa, non potrà più essere nascosta".
E' in parte ci prese: tutto ci venne mostrato, in tutti i modi, in tutti i sensi, ma il nostro cuore senza storia e senza cultura, figlio solo del "culturame internauta" divenne ben presto assuefatto al dolore, alle immagini di un dolore immenso che riempiva il mare di anime e la terra di corpi, e iniziammo a dimenticare di essere uomini.
Bastava chiudere i porti, chiudere gli aeroporti, chiudere le porte, le finestre, gli occhi e il cuore ed ecco tutto era risolto, semplicemente tutto quello che accadeva fuori non era altro che un film lontano, una serie di Netflix magari.
Gradualmente la gente iniziò a dimenticare mia cara, ma nonostante tutto ci fu qualcuno che nel buio, nel vuoto iniziò a gridare: " Ma ve la ricordate quella poesia di Primo Levi?"
"Primo chi? ... Prima gli italiani ..." gli rispose qualcuno.
Ma come : " Prima vennero a prendere gli ... ah no scusate era di un pastore tedesco ... no... non un cane ... un uomo ... Neimoller mi pare si chiamasse:
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perchè mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare ..."
Un uomo iniziò a gridare: " Ma insomma ve la ricordate ?"
Poi quello stesso uomo scosse un altro uomo che guardava il mare: "E tu te lo ricordi cosa succedeva qualche tempo fa? Persone di colore, lingua, religione diversa sbarcavano su queste sponde ... come diceva quel cantante, De Andrè ... genti diverse venute dall'est dicevano che in fondo era uguale ... credevano ad un altro diverso da te ... ma non mi hanno fatto del male ... "
Gridava: "Dove sono adesso tutte queste genti?"
Questa gente mia cara iniziava di nuovo a prendere coscienza, divenne di nuovo di moda essere partigiani "partigiani della bontà" li chiamavano, e iniziando a ricordare ricominciarono a ricostruire memoria.
Un uomo venne visto sulla spiaggia, un lenzuolo al suo fianco, mentre, mormorando, accumulava grosse conchiglie fino a formare una sorta di tumulo.
Un uomo che si avvicinò, noto per prima cosa che il lenzuolo era pieno di nomi scritti a mano con calligrafia incerta, poi intuì che il mormorio che accompagnava la posa della conchiglia altro non era che uno dei nomi presenti nella lunga lista.
Per ogni nome una conchiglia.
L'uomo s'inginocchiò accanto all'altro e iniziò anche lui a formare un cumulo, per ogni nome una conchiglia.
I due si guardarono: "Sa che giorno è oggi?".
L'altro con indecisione: " il 27 gennaio?"
L'altro sorrise e annuì col capo: "Buona giornata delle conchiglie".
Una conchiglia per ogni persona perduta nel cammino verso un futuro migliore, una conchiglia dopo l'altra, e l'altra ancora. E altri uomini e donne.
E non si sentirono più soli.


Le parole del pastore Neimoller hanno ispirato almeno due canzoni, almeno queste ho trovato, la prima è del cantautore folk Christy Moore, la seconda del gruppo punk Anti Flag:

Yellow Triangle: Christy Moore

Anti Flag Emigre




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