Da poche ore è finita la settima edizione del Kustendorf festival creato e organizzato dal "professore" Kusturica sui monti che da qualche tempo sono divenuti la sua patria elettiva.
E' difficile spiegare cosa significa vivere il festival Kustendorf a chi non è mai stato per la sua unicità.
prima di tutto il luogo. Un villaggio in legno creato da Kusturica in occasione delle riprese di uno dei suoi film più belli "La vita è un miracolo" ai confini tra la Serbia e la Bosnia in cui è nato ma che a torto o ragione sembra averlo cancellato. Alcune sue scelta sono state discutibili e probabilmente ha preso fin troppo la parte dei "colpevoli", ma sta di fatto che l'ostracismo nei suoi confronti è divenuto totale, tanto da cancellare anche i segni della sua esistenza anagrafica, sembra.
A Drvengrad non c'è il tappeto rosso ma gli ospiti d'onore arrivano in elicottero direttamente dall'Aeroporto di Belgrado, ad accoglierli Kusturica e la sua crew.
Non è un festival per VIP e per sfilate di moda, ma è soprattutto un festival per adetti ai lavori, per cineasti alle prime armi, per chi vuole imparare qualcosa da chi l'arte di fare il cinema l'ha imparata sul campo.
La giornata tipo del festival inizia alle 11.00 con il primo film, quest'anno una retrospettiva di cinema new wave americano a cui segue in alcuni casi un workshop curato da alcuni importanti registi tra cui lo stesso Kusturica.
Dopo una pausa è il momento dei film facenti parte della categoria "New Authors" che propone film di nuovi autori provenienti in questo caso dal mondo balcanico.
Due su tutti:
- Dragan Wende di Lena Muller, Dragan Von Petrovic e Vuk Maksimovic. La storia di un ragazzo serbo che telecamera in spalla si reca a Berlino per incontrare lo zio che non vede da anni e che non è mai più tornato in Serbia. Una storia familiare bellissima e divertente. Lo zio Dragan ha fatto mille lavori ha gestito sette bar e stato in carcere e ora fa il tutto fare e l'imbonitore per un nightclub come ce ne sono tanti a Berlino Ovest. Dragan rilegge la storia di Berlino e del Muro dal suo punto di vista rimpiangendo quel muro e la possibilità che per lui e i suoi incredibili amici significava. Uno spaccato di vita Yugoslava a Berlino, quella Yugoslavia che per il nonno del protagonista è ancora esistente nonostante tutto. Lui si sente Yugoslavo e non serbo perchè è nato in Yugoslavia e non in Serbia. Un film da vedere per comprendere le mille sfaccettature di una Berlino marginale;
-Little Budo di Danilo Beckovic. Grandi attori e una gran bella e divertente storia che gioca sui luoghi comuni legati ai Montenegrini. Diciamo che potremmo in qualche modo paragonarlo con Benvenuti al Sud e seguito. La storia geniale e divertente pone in evidenza anche in alcuni casi esagerando la differenza di vedute tra i provinciali montenegrini e i "cittadini" belgradesi. Moltissimi montenegrini emigrano a Belgrado per studiare o per lavorare e spesso non tornano più, ma quanta nostalgia di casa. Divertente e interessante per chi vuole capire di più di un paese così piccolo e strano che ha adottato l'euro come moneta corrente.
Dopo una ulteriore pausa, e un buon caffè locale, alle 17.00 è il momento del film facente parte della sezione Contemporary Trends in cui quest'anno sono stati presentati alcuni film notevoli.
Tra tutti vorrei segnalare:
- Miss Violence di Alexandros Avranas, una storia di violenza e sfruttamento familiare basata sulla sindrome di stoccolma realmente verificatasi in Germania e trsposta dal regista in Grecia. Un padre che abusa di tutte le componenti femminili dela suo nucleo familiare tranne una delle figlie che preferisce il suicidio. Il film inzia proprio con il suicidio della ragazza nel giorno del suo undicesimo compleanno. perchè proprio l'unidcesimo compleanno? Lo si scopre nel corso del film che gioca su una inziale difficoltà nell'individuare i ruoli e le età all'interno della famiglia. Chi è la madre dei due figli piccoli? Che rapporto ha con le sue altre ragazze? un ottimo film che purtroppo no so che distribuzione potrà avere.
- Broken Night di Guillermo Arriaga il regista di Babel e Amores Perros. Un corto di appena cinque minuti, un incidente, una madre e una figlia piccola vive per miracolo e due strani ragazzi che sembrano muti e disadattati. Chi sono? Forse gli angeli della morte?
- La Grande Bellezza, ma di questo parlerò a parte.
E' ora di cena nel villaggio e mentre chi ha il pass come opsite o come studente regista approfitta dell'apposito ristorante situato nella cosidetta "Area Vip", gli altri si recano a cenare nell'unico ma davvero ottimo ristorante del villaggio. Cucina tradizionale serba abbondantissima e ottimo vino ... montenegrino. D'altronde il confine con il Montenegro qui è vicinissimo.
Alle 21.00 è il momento delle opere prime (o quasi) dei nuovi autori in concorso. E' difficile scegliere tra i venti e più corti presentati e tutti di ottima qualità anche perchè purtroppo difficilmente avranno la distribuzione che meriterebbero. Anche in questo caso però mi riservo un approfondimento in una seconda fase.
Si fa sera ed è ora della musica. La pellicola lascia il posto agli strumenti ed è davvero buona musica.
Sul palco del Kustendorf festival si sono susseguiti tra gli altri, il padrone di casa Kusturica con la No Smoking Orchestra, i Mostar Sevdah Reunion con la loro musica balcanica fusion, la banda gipsy Mahala Rai Banda e last but not least la bravissima ZAZ che in Serbia è una leggenda. La gente ha fatto la fila pazientemete e si è addirittura accontentata di ascoltarla fuori dal teatro tanta la sua fama. Buon jazz come qualcosa di più che non riesco a definire. Cercatela su Youtube ( non me ne voglia Kusturica per cui Youtube e MTV sono quasi da considerare i messaggeri del male) e ascoltatela ne vale la pena.
Dopo il concerto chi vuole può fare mattina nel bar "dei VIP" tra una birra un caffè lungo un te e tanto, per me decisamente troppo, fumo.
Vi ho incuriositi, spero di si.
Se vi va di leggere qualcosa di più sui film e vedere le gallery e i video dei workshop potete andare sulla pagina ufficiale del festival:
www.kustendorf-filmandmusicfestival.org
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